"L’ORO DI CAPORETTO"

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di Stefano Aluisini, Ezio Avaldi, Giacomo Bollini

pagine 240 - con oltre 100 fotografie, 2 cartine e 2 itinerari escursionistici con foto a colori

ISBN 978-88-94342-68-0

Presentazioni 2020:

= POLAVENO (BS), Sala Civica - 29 febbraio 2020 - ore 20,30 (RINVIATA a data da destinarsi a seguito delle disposizioni in materia di “Covid19”)

= BRESCIA, Palazzo della Loggia, Sala dei Giudici - 18 aprile 2020 - ore 10,30 - (RINVIATA a data da destinarsi a seguito delle disposizioni in materia di “Covid19”)

= BRESCIA, Inoxea - 25 giugno 2021 ore 20,30 (riservata ai dipendenti e ai partner aziendali)

I CONTRIBUTI RACCOLTI ANCHE CON QUESTO ULTIMO LIBRO, STAMPATO IN UN NUMERO LIMITATO DI COPIE NON DISTRIBUITE NEI CIRCUITI ORDINARI, ANDRANNO A PROGETTI IN MEMORIA DEI CADUTI NELLA GRANDE GUERRA, IN PARTICOLARE QUELLI SEGUITI DALL’ASSOCIAZIONE EMILIA ROMAGNA AL FRONTE E DAL COMITATO MEMORIE DI PIETRA DI BOLOGNA.

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La ricostruzione storica della vicenda di un giovane soldato che combatté in vari reparti dall’Isonzo al Carso, dall’Altopiano di Asiago alla Bainsizza, fino ai tragici giorni di Caporetto. Un ragazzo che aveva lasciato i boschi delle sue colline per trovarsi fra le trincee più contese, là dove sarà protagonista degli attacchi più sanguinosi, momenti terribili ricordati anche tramite le testimonianze di Ardengo Soffici e dello stesso Gabriele D’Annunzio che li vissero a loro volta in prima persona. Tre anni di guerra che il giovane affrontò coraggiosamente grazie al suo indomito carattere che lo vedrà già decorato per gli atti di straordinario valore compiuti in azione con la sua inseparabile mitragliatrice FIAT mod. 1914, sino a quel tragico giorno della fine di ottobre del 1917 quando da solo, pur di non ritirarsi, restò sul Passo di Zagradan ad affrontare l’avanzata delle truppe tedesche.

Un tragico appuntamento col destino che lo porterà infatti fino sul Kolovrat nei tragici giorni di Caporetto, là dove restò solo ad affrontare le fanterie tedesche dilaganti, senza lasciare la sua arma, sopra la quale sarà infine abbattuto mentre il suo reparto veniva travolto. Così, mentre il crollo dell’esercito finisce col rappresentare la disfatta di un’intera nazione, pochi eroi coraggiosi come lui gettano il seme della riscossa con il loro estremo gesto di coraggio in fronte al nemico soverchiante, un valore personale che brilla proprio come la stella nella notte più profonda. La coinvolgente ricostruzione dei tre anni di battaglie su tutto il fronte della Grande Guerra vissuti da una recluta ben presto divenuta veterano, il cui cuore si era spezzato come scritto nell’ultima straziante lettera alla fidanzata, arrivando al suo estremo sacrificio, ricostruito anche grazie agli appunti dei suoi ufficiali, con il mistero di un corpo abbandonato sul campo di battaglia ma il cui nome rivive ancor’oggi in un grande Sacrario a perenne ricordo del suo incredibile coraggio. Come lassù sul Kolovrat, lungo quel crinale sempre spazzato dal vento che si portò via la sua giovane vita.

Sopra: le trincee del Podklabuc viste dal Monte Piatto; sotto: la stele in memoria del Sergente Paolo Peli posta nelle vicinanze del Rifugio Casoni Solarie (fotografie di Danilo Belleri Peli)

Dal settimanale L’ALPINO - puntata del 27 novembre 2023 (guardare al minuto 10.36)

La recensione pubblicata dalla rivista “Fiamme Gialle”, periodico per il personale in servizio e in congedo del Corpo della Guardia di Finanza edito dalla Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia