SACRARI E CIMITERI MILITARI

La maggior parte dei Caduti italiani e austroungarici della Grande Guerra riposano ormai da molto tempo in grandi Sacrari o in cimiteri militari nei quali sono stati trasferiti e raggruppati nel primo dopoguerra. Dalle immense gradinate di Redipuglia ai maestosi archi del Leiten Asiago, al chiostro della S.S. Trinità di Schio, al Tempio Ossario di Udine, al Sacrario di Caporetto, ai cimiteri militari austroungarici di Folgaria e Slaghenaufi, al cimitero militare italoaustriaco di Cesuna Magnaboschi, ai cimiteri militari britannici di Cesuna che avete visto nella pagina precedente. Sono solo alcuni degli esempi dei luoghi nei quali il supremo sacrificio di tanti giovani di ogni parte d’Europa diventa tangibile e induce alla riflessione anche a distanza di un secolo (fotografie di Stefano Aluisini).

TEMPIO OSSARIO DI UDINE

Sorto grazie all’opera di Mons. Clemente Cossettini, custodisce le salme di 25.000 Caduti italiani nella Grande Guerra (8.000 ignoti), tra i quali Riccardo Giusto, il primo soldato italiano ucciso nel 1915, oltre a quelle di circa trecento altri soldati che sono caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. I lavori per la costruzione del Tempio durarono di fatto dal 1925 sino al 1940 impegnando l’allora parroco di San Nicolò, Mons. Clemente Cossettini, che morì solo un anno dopo la consacrazione del Sacrario (22 maggio 1940) dove sono raccolte le spoglie dei soldati italiani provenienti da quasi 200 cimiteri militari della sponda destra dell’Isonzo. Ai piedi della sua facciata troneggiano quattro grandi statue dedicate al Fante, al Marinaio, all’Aviatore e all’Alpino. Con uno schema a croce latina, il Tempio è sormontato da una cupola alta ben 65 metri; nella navata laterale di sinistra si trova il “Cristo mutilato” salvato dalle artiglierie italiane dopo il loro devastante bombardamento sul convento del Monte Santo. Alle spalle del presbiterio due scalinate portano alla grande cripta dove riposano altri Caduti e gli 8.000 ignoti, divisi in due grandi sezioni uguali. Una statua dell’Alpino della “Julia “ durante la campagna di Russia e quella della Vergine Maria impreziosiscono la cripta prima del cui ingresso si trova anche la tomba dello stesso Mons. Clemente Cossettini.

SACRARIO DEL PASUBIO

Il Sacello Ossario del Monte Pasubio dei Caduti della Grande Guerra 1915-1918, inaugurato nel 1926, raccoglie le spoglie di 5.146 soldati italiani e 40 austro-ungarici, molti dei quali ignoti. La torre di pietra porta su ciascuna delle quattro facciate epigrafi patriottiche poste su grandi targhe di marmo. Tramite una scaletta interna è possibile salire sino al lucernario; le pareti degli ambienti sono dipinte con motivi che richiamano la Grande Guerra mentre l’accesso all’Ossario conduce ad alcuni ambienti, tra i quali quello riservato ai Decorati con la tomba del Gen. Pecori Giraldi, che contengono le spoglie nominative e ignote dei Caduti. Circondato a nord da una batteria di cannoni di vario calibro, ancora puntati verso il massiccio del Pasubio, vede affacciarsi sul medesimo piazzale del Belvedere con il grande parcheggio la “Casa della I Armata” con il piccolo museo.

SACRARIO DEL PASSO DEL TONALE

Il Sacrario Militare del Passo del Tonale (m. 1883) – in alta Valle Camonica – territorio di Ponte di Legno (Brescia), venne inaugurato nel 1936 su opera dell’Architetto Pietro Dal Fabbro (nel 1931, alla conclusione dei lavori, venne visitato dal Re Vittorio Emanuele III) ed è sormontato da una riproduzione in bronzo della Vittoria Alata (opera dello scultore Timoteo Bartoletti) il cui originale si trova nel Museo di Santa Giulia a Brescia. Custodisce le salme di quasi 900 Caduti provenienti dagli ex cimiteri militari della zona (Case di Viso, Ponte di Legno, Pezzo, Stadolina, Temù e Val d’Avio) – una cinquantina dei quali ignoti – inclusi i corpi recuperati anche in anni recenti per effetto dell’arretramento del ghiacciaio dell’Adamello. Tra i Caduti diversi decorati, ad esempio la M.A.V.M. Alpino Vito Tammaro, da Avellino, del Battaglione Val Camonica del 5° Reggimento Alpini, coraggioso portaortaordini caduto il 13 giugno 1918 a Cima Cady (2607 m.) o la M.B.V.M. Sergente Ernesto Taborelli, da Como, 6° Reggimento Alpini, ucciso nello stesso luogo esattamente due mesi dopo l’Alpino Tammaro.  Il frontone ospita delle nicchie con bassorilievi in memoria di altre figure epiche della guerra in montagna: i pluridecorati bergamaschi fratelli Calvi, la M.O.V.M. Cap. Francesco Tonolini (di Breno – BS), Capitano di Complemento del 5° Reggimento Alpini, che dopo l’Adamello fu sulla tremenda q. 2105 dell’Ortigara nel giugno del 1917 e dopo soli cinque mesi M.A.V.M. sul Monte Fior (Altopiano di Asiago) ucciso a una settimana dalla fine della guerra nel settore di Valdobbiadene. Con lui la M.O.V.M. Ten. Angelo Tognali (di Vione – BS), 7° Reggimento Alpini, caduto infine sul Grappa anch’egli alla fine di ottobre del 1918. O il pluridecorato Sottotenente bergamasco Gennaro Sora, che partecipò a entrambi i conflitti mondiali e, nel 1928, alla spedizione al Polo Nord con Umberto Nobile: durante la “guerra bianca” guidò in Adamello il 3° Plotone della 50ma Compagnia del Battaglione Alpini “Edolo” del 5° Alpini. Le colonne centrali ospitano invece altre lapidi commemorative e targhe in bronzo.

sacrario di nervesa della battaglia

Progettato dall'Architetto Felice Nori è situato a q. 176 di Collesei dè Zorzi a circa due chilometri dall'abitato di Nervesa teatro della grande battaglia del giugno 1918. La costruzione è stata ultimata nel 1935 e inaugurata nel 1913. Qui riposano 6.099 Caduti identificati oltre a 3.226 Ignoti. Le tombe dei soldati sono disposte lungo i muri su sei righe e rivestite da marmo perlato di Chiampo; sulle tombe comuni invece sono iscritte frasi di G. D'Annunzio. Dalle balconate è possibile vedere tutto il campo di battaglia sino al Piave. Poco distante, nel punto ove precipitò il 19 giugno del 1918 il suo aereo da caccia, si trova anche il monumento a Francesco Baracca, asso della nascente aviazione italiana. Il pilota, che era voluto decollare ancora una volta con un nuovo aereo nonostante la stanchezza, venne infatti colpito da terra durante un'azione di mitragliamento.

CIMITERO MILITARE A.U. DI COSTALTA (LUSERN)

Realizzato già nel 1915, vide poi trasferire i suoi Caduti presso il Sacrario Militare di Asiago. Oltre ai valorosi soldati Austroungarici, ospitò anche diverse salme italiane, alcuni sostengono quasi duecento, soprattutto quelle degli intrepidi Fanti del 115° Reggimento Fanteria della Brigata "Treviso", immolatisi in un disperato assalto ai trinceroni del vicino Basson nell'agosto del 1915. Sicuramente vi venne sepolto il Fante Salvatore Randazzo da Monreale (PA), classe 1895 - matricola n. 1060, del 161° Reggimeneto Fanteria, che la notte del 30 maggio 1915 riuscì con la sua pattuglia a penetrare nel perimetro del vicino Forte Luserna ma qui cadde in uno scontro a fuoco con i difensori Austroungarici (Medaglia d'Argento al Valor Militare). Inaugurato il 16 settembre del 1962 dopo la grande opera del reduce Conrad Rauch, che qui combatté, vide porre la grande croce che ricorda gli anni di fondazione e dismissione del camposanto (1915-1921). In memoria dei Caduti Austroungarici e Italiani della Grande Guerra che qui riposarono, il 10 agosto del 1986 vi vennero deposte le sue 184 croci in legno senza nome che ancora oggi recano la loro silenziosa testimonianza. Così quel giorno, considerando anche come diversi testimoni ricordassero che le esumazioni fossero state solo parziali e che quindi il cimitero esistesse ancora a tutti gli effetti, questo toccante luogo della memoria poté essere solennemente inaugurato alla presenza della stessa vedova Rauch, signora Friederika Maria Rauch-Hanusch. Oggi, vicino alla croce in ferro all'esterno, sono deposte alcune pietre con inciso un breve pensiero in memoria dei soldati Austroungarici dei quali sono riportati i nomi e i paesi di provenienza, oltre alla loro giovanissima età. Dopo trent'anni, il 24 agosto del 2016, grazie al Comune e al Gruppo Alpini di Luserna, si terrà la commemorazione di quella toccante inaugurazione che vide uniti i discendenti dei combattenti dei due eserciti (fotografie di Stefano Aluisini). 

SACRARIO DEL LEITEN - ASIAGO

Qui si conclude la storia del Caporale Maggiore Giuseppe Neri, medaglia di bronzo e medaglia d’argento al valore militare, caduto durante la prima battaglia per l’Ortigara sul Monte Chiesa a q. 2056 il 24 luglio 1916. E' la vicenda raccontata in due articoli di Stefano Aluisini per il Web Magazine della Gazzetta della Spezia e per la Rivista Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia.

SACRARIO DI REDIPUGLIA

Il simbolo del sacrificio della III^ Armata e di tutte le truppe che durante la Grande Guerra combatterono sull’Isonzo e sul Carso. Il più grande Sacrario Militare Italiano dove riposano centomila Caduti alla testa dei quali volle tornare per l'ultima volta, e per sempre, il loro Comandante S.A.R. Emanuele Filiberto Duca d'Aosta.

SACRARIO DI CIMA GRAPPA

La storia di una montagna trasformata in un inespugnabile baluardo. La terribile battaglia dell’inverno del 1917 sui vicini Tomba e Monfenera. Gli ultimi drammatici assalti del 1918, l’epopea degli Arditi e la figura leggendaria del Capitano Ettore Viola. Un monte divenuto simbolo della strenua resistenza e della vittoria italiana. Il richiamo delle gesta dell'Artiglieria da Montagna negli articoli di Stefano Aluisini "Il soldato perduto" (Web Magazine - Gazzetta della Spezia.it) e "Cime inespugnate" (Rivista Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia). Il Sacrario di Cima Grappa è visitabile con l'applicazione "Dentro la memoria" realizzata con l'Archivio Storico Dal Molin (nel video sopra alcune fasi della realizzazione del progetto sul campo). 

SACRARIO DELLA S.S. TRINITA' DI SCHIO

Qui si conclude dopo tanti anni di ricerche la storia del “soldato perduto”, il Caporale Maggiore Vincenzo Aluisini del IX Gruppo “Oneglia” del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna pubblicata sul Magazine della Gazzetta della Spezia.it e sulla Rivista Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia.

CIMITERO MILITARE ITALOAUSTRIACO DI CESUNA MAGNABOSCHI

Situato di fronte a quello britannico, il cimitero italiano non ha lapidi ma oggi tronchi spezzati di abete in memoria delle centinaia di Caduti che ospitava. I militari identificati di entrambi gli schieramenti negli anni trenta sono stati infatti traslati al Sacrario di Asiago. Al centro sorge una grande scultura alta circa tre metri rappresentante al tempo stesso una croce e una baionetta. All’esterno e sulla destra è ancora presente una colonna di marmo, donata dalla città di Roma, a indicare il punto di massima penetrazione raggiunto dagli Austroungarici nel 1918 quando le Brigate Liguria e Forlì ne arrestarono definitivamente la corsa. 

CIMITERO MILITARE AUSTROUNGARICO DI SLAGHENAUFI (LAVARONE)

Sorto vicino all’ospedale militare da campo dei Cavalieri dell’Ordine di Malta e alla sua piccola chiesetta in legno, accoglie i corpi di 728 Caduti dell’Esercito Austroungarico. E’ uno dei pochi siti che, grazie ai precisi accordi fra le autorità italiane e la Osterreichischen Schwarzen Kreuz (Croce Nera Austriaca), venne restaurato al fine di mantenere le sue caratteristiche originali. Insieme a quelli britannici dell’Altopiano di Asiago costituisce uno dei cimiteri militari più significativi nella memoria della Grande Guerra.

CIMITERO MILITARE AUSTROUNGARICO DI TONEZZA DEL CIMONE (LOC. CROSATI DI CAMPANA) 

Situato nella frazione Campana loc. “Crosati” di Tonezza del Cimone, nelle immediate retrovie austroungariche della tragica montagna, è uno dei tre cimiteri allestiti dal 1916 per i caduti delle prime linee (gli altri due cimiteri da campo vicini – Contrà Grotti e Campana – prossimi alle principali infermerie da campo - sono stati abbandonati già nel primo dopoguerra). Realizzato dagli uomini del 59° Rainer di Salisburgo in una posizione defilata al tiro delle artiglierie italiane circa cinquecento metri più a valle, accolse le spoglie di oltre un migliaio di Caduti Austroungarici dei vari reparti succedutisi in linea a Tonezza, oggi ricordati da cento croci in legno disposte sul pendio con altrettanti cippi che recano ancora i nomi di alcuni soldati. Quei militari che difesero il caposaldo del Cimone sino agli ultimi giorni di guerra, ritirandosi solo nella notte sul 2 novembre del 1918. Un grande cippo in pietra qui ricorda anche l’Ufficiale Medico Alexander Hlein caduto in Val Posina nel 1916. Il Cimitero è stato recuperato al suo stato attuale di pregevole restauro grazie all’opera della Associazione del Fante di Vicenza (2006) e, nonostante le spoglie dei militari siano state trasferite in gran parte al cimitero di Cittadella, alcune al Sacrario di Asiago e in casi eccezionali nella stessa Madre Patria, la presenza di altri resti mortali rende perennemente sacro questo luogo della Memoria.  

CIMITERO MILITARE AUSTROUNGARICO DI FOLGARIA

Raccoglie i resti di 2.500 Caduti Austroungarici dei quali 750 sconosciuti riesumati da vari cimiteri militari dell’Altopiano di Folgaria, in gran parte soldati dell’I.R. 59° Reggimento di Fanteria Rainer Salisburgo. Ospita anche il traliccio della croce in ferro che era stato riempito di bossoli come monumento al cimitero militare del I.R. 17° Reggimento di Fanteria "Kronprinz" sul Cuvolin, dietro il Monte Chiesa. Durante la cerimonia di inaugurazione del 12 settembre 1972 il silenzio venne suonato con la tromba di un soldato italiano caduto sino ad allora custodita presso il Museo di Salisburgo, poi donata dalle autorità austriache all’associazione combattenti e reduci di Folgaria. Occorre inoltre doverosamente ricordare come all'ingresso del cimitero civile, esattamente dietro quello militare, una stele ricorda i Caduti della Grande Guerra nati a Folgaria, i cui nomi apparentemente italiani in realtà si riferiscono quasi tutti a soldati che servirono lealmente sotto la loro Patria di allora, nell'esercito imperiale della Monarchia Austroungarica, cadendo quasi tutti in Galizia, Polonia e Russia. Dalla lettura dei cognomi colpisce il fatto che molti fossero fratelli; quasi tutte le famiglie del paese persero infatti i propri giovani. Fra quei folgaretani vi fu anche il Ten. degli Alpini Emilio Colpi che si arruolò invece nell'esercito italiano morendo sulle Tofane nel luglio del 1916. Tutti i loro nomi, come è giusto che sia, sono indicati indistintamente sulla stessa stele di marmo; qui di seguito li troverete elencati con le poche notizie disponibili, anche riguardo i Caduti dell'I.R. Esercito Austroungarico nativi delle frazioni di Folgaria.

Ecco i nomi dei Caduti nella Grande Guerra che risultano nati nel Comune di Folgaria o nelle sue frazioni e le notizie per loro disponibili.

ARMANI MARCELLINO (Guardia) - nato il 06.05.1872 (sposato con figli, caduto il 26.03.1915 in Galizia), BANDERA LUIGI (Folgaria) - nato il 13.08.1880, del 4° Tiroler Kaiserjager (figlio di Giovanni Battista e Rensi Cristina, contadino, sposato, caduto il 05.05.1915 nella Polonia Russa), BUZZI ENRICO (Folgaria) - classe 1887 (celibe, caduto nel 1914 in Galizia), BUZZI GIOVANNI TULLIO (Folgaria) - classe 1889 del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Andrea, celibe, caduto il 09.05.1915 in Galizia), CAPPELLETTI ANTONIO GUIDO (Folgaria) – nato il 04.07.1894 (celibe, figlio di Beniamino, disperso e probabilmente caduto in Galizia nell’agosto del 1915), CAPPELLETTI CIRILLO (Folgaria) – classe 1874, del 1°  Reggimento Landsturm (contadino, celibe, figlio di Giuseppe, morto presso lo sbarramento stradale di Vezzena-Lavarone), CAPPELLETTI GIULIO (Folgaria) – classe 1892 (celibe, figlio di Giuseppe, caduto in Galizia nel 1914), CARBONARI ALFONSO (Folgaria) – classe 1886 (figlio di Antonio, disperso in Galizia), CARBONARI ATTILIO (Folgaria)  – classe 1885 (celibe, figlio di Albiano, disperso in Galizia), CARBONARI CESARE (Folgaria) – classe 1892 (celibe, figlio di Luigi, caporale, caduto a Gorizia il 07.01.1916), CARBONARI PARIDE (Folgaria) – classe 1889 (sposato con figli, figlio di Emanuele, caduto in Tirolo il 18.03.1918), CARPENTARI ATTILIO (Folgaria) – classe 1876 (figlio di Ferdinando, sposato con figli, caduto in Galizia il 03.09.1915), CARPENTARI ENRICO (Folgaria) – classe 1885 (disperso in Galizia in data imprecisata), CARPENTARI GIOVANNI (Folgaria) – classe 1888, del 1° Regg. Fanteria – 14^ Compagnia (caduto il 07.08.1916 in luogo imprecisato), CARPENTARI GUIDO (Folgaria) – classe imprecisata (figlio di Ferdinando, caduto in luogo e data imprecisati), CASTELLANI GUIDO (Folgaria) – classe 1896, del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Luigi, caduto il 12.07.1915 a Boza Vola / Polonia Russa - Galizia), CATTELANI GUIDO VITTORIO (Folgaria) – nato il 05.01.1896 (figlio di Luigi e Perpruner Luigia, morto in Galizia il 13.07.1915 in combattimento), CENCH CIRILLO (Folgaria) – classe 1897 (celibe, disperso in Galizia in data imprecisata), CHIESA AMBROGIO (Folgaria) – classe imprecisata (figlio di Luigi, caduto in data e luogo ignoti), CHIESA GIOVANNI (Folgaria) – classe 1843, lavoratore del Genio – Direzione di Trento (celibe, contadino, caduto a Trento il 27.08.1915), CIECH BASILIO (Folgaria) – classe 1888, caporale 1° Reggimento - probabilmente Tiroler Kaiserjager – (figlio di Demetrio, morto in Galizia per le ferite riportate in combattimento nel 1914), COLPI OTTILIO (Folgaria) – classe 1882, del 2° Regg. Landesschutzen (figlio di Quirino, morto il 27.12.1914 in Slesia – Bielitz, deceduto all’ospedale militare di riserva e seppellito nel cimitero cattolico alla tomba n. 101), COLPI BASILIO (Folgaria) – classe 1897 (figlio di Giovanni, celibe, caduto in Galizia nel 1915), COLPI EMILIO (Folgaria) – classe 1882, sottotenente del 7° Reggimento Alpini (figlio di Giuseppe, di professione maestro, morto per le ferite riportate sul Castelletto delle Tofane di Ampezzo il 12.07.1916, CUEL CARLO (Folgaria) – classe imprecisata (figlio di Fortunato, caduto in data e luogo ignoti), CUEL EMILIO (Folgaria) – classe 1887 (figlio di Giovanni, disperso in Galizia in data imprecisata), CUEL PIETRO (Folgaria) – classe 1886 (figlio di Pietro, disperso in Galizia in data imprecisata), DALPRA GIUSEPPE (Folgaria) – classe imprecisata (caduto in luogo e data ignoti), ECCHER LUIGI MATTEO (Folgaria) – nato il 29.09.1895 (figlio di Luigi e Valle Schneider Luigia, caduto in Tirolo nel 1917 e sepolto al cimitero di militare di Bressanone), ECCHER RICCARDO (Folgaria) – classe imprecisata (figlio di Carlo, caduto in luogo e data ignoti), FABBRO GIUSEPPE (Folgaria) – classe 1880, del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Albino, caduto il 04.04.1915 in Galizia e sepolto a Grybow – tomba n. 3 cimitero 130°), FAIT GIACOMO (Folgaria) – classe imprecisata, del 4° Tiroler Kaiserjager – Medaglia d’Argento di 1^ classe (caduto il 15.01.1915 in luogo imprecisato), FAIT GINO (Folgaria) – classe imprecisata (figlio di Giacinto, caduto in luogo e data ignoti), FAIT IGINO (Folgaria) – classe imprecisata, Caposquadra del 4° Tiroler Kaiserjager – 3^ Compagnia (di professione maestro, caduto il 12.09.1914 a Tomasov-Tarnow in Galizia, colpito in fronte), FAIT RODOLFO (Folgaria) – classe 1892 (celibe, figlio di Giuseppe, caduto in Tirolo nel 1918), FILZ GUIDO BIANCO (Serrada) – nato il 15.11.1895, del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Francesco e Rensi Filomena, sposato con Buonapace Barbara, una figlia, di professione tagliapietra, morto il 30.09.1915 all’ospedale militare di Wels PB Ost sul fronte russo, a causa delle ferite riportate), FILZI FORTUNATO (Folgaria) – classe 1869, del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Giambattista, caduto il 12.03.1917 in luogo imprecisato), FILZI FRANCESCO (Folgaria) – classe 1874 (figlio di Beniamino, sposato e con figli, caduto il 16.02.1918 in luogo imprecisato), FONTANA GIOVANNI (Folgaria) – classe 1868 (figlio di Valentino, caduto nel Tirolo meridionale il 18.10.1915), FONTANA UBERTO (Folgaria) – classe 1877 (figlio di Antonio, disperso in Galizia in data imprecisata), FORRER CESARE GUGLIELMO (Folgaria) – nato il 26.06.1885 (figlio di Giuseppe e Barbara Adelaide, fratello di Forrer Giovanni, il 31.12.1918 veniva ricoverato durante il rientro dalla prigionia all’ospedale di Stry e da allora si perse ogni notizia), FORRER GIOVANNI SILVIO (Folgaria) – nato il 03.11.1878 (fratello di Cesare, morto per tifo in prigionia fra il 15 e il 23 aprile del 1918 all’ospedale di Nowizawot), FORRER RICCARDO (Folgaria) – classe 1888 (figlio di Luigi, disperso in Tirolo in data imprecisata), GIRARDI AGOSTINO (Folgaria) – classe 1879 (figlio di Andrea, disperso in Galizia in data imprecisata), GIRARDI ALBINO BONSIGLIO (Folgaria) – classe 1881, 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Cesare, sposato con figli, caduto il 24.12.1914 in Galizia), GROTT MASSIMO (Folgaria) – classe 1876 (figlio di Giovanni, caduto nel 1918 in Tirolo, luogo imprecisato), LARCHER ATTILIO (Folgaria) – classe ignota (figlio di Giambattista, caduto in luogo e data sconosciuti), LARCHER GAETANO LORENZO (Mezzomonte) – nato il 17.05.1868 (figlio di Pietro e Ottaviani Luigia, lavoratore militare, caduto il 21.04.1916 nel Tirolo meridionale, sepolto a Merano), LEONI ELIA (Nosellari) – classe 1866 (caduto nel 1917 in luogo ignoto), MARZARI ALBINO (Folgaria) – classe 1877 (figlio di Leonardo, sposato con figli, caduto il 22.05.1918 in luogo ignoto), MARZARI FELICE (Nosellari) – classe 1876, lavoratore del Genio Militare di Trento (sposato con figli, morto il 16.10.1916 per malattia all’ospedale di Pisek in Merano e sepolto nel cimitero di Untermais-Merano), MARZARI GIULIANO (Folgaria) – classe 1875 (figlio di Antonio, caduto nel 1916 in Galizia), MARZARI GUGLIELMO (Nosellari) – classe 1875, capopattuglia del 1° Tiroler Kaiserjager (caduto il 04.06.1916 sul fronte Russo), MARZARI LATINO (Folgaria) – classe 1880 del 4° Cacciatori (caduto il 08.09.1915 a Pestschanka – Russia), MITTEMPERGHER ATTILIO (Folgaria) – classe 1880 (figlio di Giovanni, disperso in Galizia in data imprecisata), MURARO LUIGI (San Sebastiano) – classe 1897, del 1° Tiroler Kaiserjager (caduto il 30.09.1915 in luogo ignoto), PEREMPRUNER (PERPRUNER) FORTUNATO (Folgaria) – classe imprecisata, forse 1887 (figlio di Luigi, caduto in luogo e data ignoti, probabilmente in Galizia), PEREMPRUNER (PERPRUNER) MARCELLO (o Marcellino) (Folgaria) – classe imprecisata, forse 1892 (figlio di Francesco, caduto in luogo e data ignoti), PERGHER CARLO (Carbonare) – classe 1896, del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Beniamino, morto all’ospedale militare di Pardubitz - Galizia il 30.06.1918), PERGHER DELFINO (Nosellari) – classe 1881, del 2° Tiroler Kaiserjager (disperso in Galizia in data ignota), PERGHER DONATO (Folgaria) – classe 1870, lavoratore (caduto il 20.01.1918 in luogo imprecisato), PERGHER ENRICO (Folgaria) – classe imprecisata, del 1° Tiroler Kaiserjager (morto il 20.06.1918 all’ospedale Krankenhaus di Vienna), PERGHER ENRICO (Folgaria) – classe 1895 (celibe, figlio di Tobia, caduto nel 1917 in Tirolo, luogo imprecisato), PERGHER FRANCESCO – classe 1890 (Folgaria), del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Pietro, disperso in Galizia, probabilmente caduto il 07.05.1915 e seppellito a Luzna-Tarnow, cimitero n. 123, tomba n. 133), PERGHER FRANCESCO FRAZISKUS (incerto) – classe 1894 (Nosellari), del 1° Tiroler Kaiserjager (morto in Galizia il 07.05.1915, cimitero n. 180, tomba n. 25), PERGHER GIUSEPPE (Folgaria) – classe 1889 (celibe, figlio di Giovanni, caduto nel 1918 in Galizia), PERNECHER ERNESTO (Folgaria) – classe imprecisata (figlio di Luigi, caduto in luogo e data ignoti), PERNECHER GIOVANNI (Folgaria) – classe 1879 (figlio di Luigi, sposato e con figli, caduto il 31.07.1916 in Galizia), PLOTEGHER ALFONSO (Guardia) – classe 1891, del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Francesco e Valle Celeste, morto all’ospedale da campo di Toblach il 23.07.1915 per ferite al capo e al polmone, sepolto nel cimitero militare di Bressanone tomba 23 destra), PLOTEGHER COSTANTINO (Folgaria) - classe 1875 (figlio di Giuseppe, morto per le malattie dovute alla guerra in Tirolo, il 12.01.1919), PLOTEGHER ENRICO (Folgaria) – nato il 02.12.1880 (figlio di Gianbattista, morto il 27.10.1914 sul fronte russo a seguito delle ferite riportate nel combattimento del giorno precedente), PLOTEGHER ERMINIO (Serrada) – classe imprecisata (caduto in luogo e data ignoti), PLOTEGHER FORTUNATO (Folgaria) – classe 1875 (figlio di Giuseppe, sposato con figli, caduto il 21.10.1918 in luogo ignoto), PLOTEGHER GUIDO (Folgaria) – classe 1890 (celibe, caduto in Galizia nel 1915), PLOTEGHER LINO (Folgaria) – classe 1887 (figlio di Giuseppe, disperso in Galizia in data ignota), PORT GUIDO (Folgaria) – classe 1890 (figlio di Carlo, disperso in Galizia in data ignota), RECH ALBINO (Folgaria) – classe 1890, della 10^ Compagnia del 1° Reggimento – si ritiene TKJ (figlio di Giuseppe, morto per le ferite il 16.06.1914 in luogo imprecisato), RECH CARLO (Folgaria) – classe imprecisata (figlio di Giuseppe, caduto in data e luogo ignoti), RECH ELIGIO –(Folgaria)  classe 1884, del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Davide, sposato con figli, caduto il 18.12.1917 probabilmente sul fronte Russo), RECH FEDERICO (Folgaria) – classe 1893, del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Luigi, caduto il 13.07.1915, probabilmente sul fronte Russo - Galizia), RECH FERDINANDO (S. Sebastiano) – classe 1895, del 3° Reggimento Landesschutzen (morto il 28.03.1917 per malattia nell’ospedale di Guarnig – Innsbruck e sepolto nel cimitero di Pradl), RECH FORTUNATO (Folgaria) – classe 1877, del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Daniele, disperso in Galizia, alcune informazioni si confondono con quelle di Ferdinando), RECH FORTUNATO (Folgaria) – classe 1894 (figlio di Carlo, disperso in Galizia, risulta un doppio nominativo), RECH LODOVICO (Folgaria) – classe 1893, del 3° Tiroler Kaiserjager – 9/10^ Compagnia (figlio di Giuseppe, caduto il 30.10.1914 in località ignota), RELLA CARLO (Folgaria) – classe 1883 (figlio di Carlo, caduto in Galizia nel 1915), RELLA FORTUNATO (Folgaria) – classe 1890, del 76° Reggimento Fanteria – 13^ Compagnia (figlio di Abramo, caduto il 30.11.1916 in luogo ignoto), RENSI CLEMENTE (Folgaria) – classe 1894 (figlio di Giuseppe, caduto in Galizia nel 1915), ROCCHETTI ARCANGELO (Nosellari) - classe 1887 (figlio di Giacinto, disperso in Galizia nel 1914), SCHIR BASILICO (Folgaria) – classe 1879 (sposato con figli, graduato, caduto in Tirolo il 14.04.1918), SCHIR RINALDO (Folgaria) – classe 1887 (caduto in Galizia nel 1915), TARGHER FORTUNATO (Folgaria) – classe 1887, del 4° Tiroler Kaiserjager – 3^ Compagnia (figlio di Carlo, caduto il 09.12.1914 sul campo per ferita al collo – decorato), TARGHER POMPILIO (Folgaria) – classe 1876 (figlio di Carlo, sposato con figli, caduto il 22.12.1914 in Galizia), TEZZELE ABELE (Folgaria) – classe 1877 (figlio di Fiorenzo, sposato con figli, caduto in Tirolo il 03.05.1918), TOLDO ALBINO (Folgaria) – classe 1897, del 1° Reggimento Landesschutzen (caduto il 15.01.1918 in luogo ignoto), TOLLER GIOVANNI (Folgaria) – classe 1871, del 2° Tiroler Kaiserjager (morto all’ospedale da campo il 23.08.1915 e sepolto a Idria di Baca), TRENTI ONORIO (Nosellari) – classe 1872 (disperso in luogo e data ignoti), VALLE ERNESTO (Folgaria) – classe 1892 (figlio di Francesco, caduto in Galizia nel 1914), VALLE FEDERICO (Folgaria) – classe 1894, del 1° Tiroler Kaiserjager (figlio di Luigi, caduto in Galizia il 10.03.1915 e sepolto al cimitero n. 71, tomba n. 42 Losie-Galizia), VALLE SEVERINO (Folgaria) – classe imprecisata, del 1° Reggimento Landesschutzen (figlio di Luigi, morto a Vienna in data imprecisata, sepolto nella tomba d’onore del cimitero di Vienna), VALZOLGHER NOE (Nosellari) – classe 1890, del 1° Tiroler Kaiserjager - gradutato (figlio di Quirino, morto il 08.06.1916 a Folgaria), ZENCHER GIOVANNI (Serrada) – classe 1877 (disperso in Galizia in data imprecisata).

 

IL RICORDO DEL "NEMICO"

Durante la Grande Guerra intere armate dell’esercito imperiale austroungarico e dello stesso esercito tedesco combatterono sulle montagne e su parte della pianura italiane lasciandovi, come inevitabilmente accade da sempre in tutti i conflitti, morte e distruzione. Ma non possiamo dimenticare come, al di là delle strategie e dei grandi eventi che oggi la storia si limita a ricordare, quelle schiere erano pur sempre costituite da giovani uomini, con le loro speranze e le loro paure, la cui vita si spense troppo presto e per sempre in terra italiana semplicemente come prezzo del proprio dovere verso la madrepatria. Purtroppo per la gran parte di loro la sconfitta significò anche l’oblio e molto spesso nel dopoguerra i poveri resti di quei Caduti vennero recuperati in modo sommario e trasferiti in fosse comuni, ammesso che già non fossero in tali tristi condizioni. Da parte nostra desideriamo al termine di queste pagine unire al ricordo dei Caduti italiani, che onoriamo da vincitori, anche quello dei nostri fratelli europei, allora perduti e sconfitti, raccogliendo in alcune fotografie anche i segni rimasti ad imperitura memoria del loro sacrificio.

Fotografie di Ruggero Dal Molin, Stefano Aluisini, Marco Cristini e Angela Aluisini